Sappiamo bene come uno degli scopi degli
Insegnamenti Rosacrociani sia quello di instaurare un dialogo fra la scienza e
la religione, cosa traducibile come la ricerca dell'equilibrio fra le scoperte
della scienza moderna e le esigenze di una indagine di tipo mistico della realtà
e della vita. Equilibrio necessario non solo per superare una apparente
distonia di tipo scolastico, ma soprattutto per pacificare il cuore dell'uomo,
combattuto fra due visioni che paiono combattersi, dentro e fuori di lui.
Questo dialogo, infatti, subisce un ostacolo da atteggiamenti che non possiamo
altrimenti definire che settari, sia da una parte che dall'altra, con l'unico
risultato di portare discredito reciproco. Basta ascoltare discorsi diventati
comuni nei media, nelle istituzioni educative o anche per la strada, per
trovare come vengano ormai date per assodate spiegazioni che tali non sono: si
spacciano per risapute conclusioni che escludono altre verità, anche quando queste sarebbero quelle più logiche e
immediate. Se ad esempio una trasmissione televisiva presentasse (come
effettivamente accaduto) dei filmati presi dalla vita reale nei quali appare
qualcosa che con un termine generico si potrebbe definire un fantasma, il
commento non va mai nella direzione di chiedersi che cosa sono i fantasmi, o se
e perché ci sono, ecc., piuttosto lo esclude a priori, più o meno
esplicitamente, per cercare soluzioni più …naturali. Si spaccia per
antiscientifica la soluzione che ne prevede l'esistenza, mentre il vero
atteggiamento antiscientifico dovrebbe essere considerato quello che vuole
allontanare tutto ciò che già non sia stato accettato come vero. Così non si
scoprirà mai qualcosa di veramente nuovo.
Lo
stesso discorso possiamo fare nei confronti dell'esistenza dell'etere. In
realtà, mai ne è stata dimostrata la non esistenza, perché gli esperimenti che
lo esclusero erano basati su un'idea sbagliata di esso, cosa troppo lunga per
essere qui dimostrata. Tanto è vero che ora si parla di materia oscura, di
meccanica quantistica, ecc., tutte complicazioni che sembrano proprio far
rientrare dalla finestra quello che fu fatto uscire dalla porta. Distogliere
l'attenzione dell'uomo dall'esistenza della dimensione eterica ha però un
profondo impatto nel suo sviluppo, perché è proprio nell'habitat eterico che
egli dovrà imparare a trasferirsi se
vorrà proseguire nella propria evoluzione.
Quello che possiamo fare noi, allora, non è tanto combattere la scienza,
ripetendo l'atteggiamento di ostracismo della Chiesa del Medioevo che causò,
giustamente, il rifiuto e la ribellione della scienza di allora (atteggiamento
che oggi sembra rivivere in alcuni …sacerdoti della scienza), ma iniziare a
parlarne, insistendo nel dialogo nonostante le chiusure. Dobbiamo tutti
imparare l'Unione, perché è la sola cosa in grado di fare crescere tutti e di
pacificare il cuore dell'uomo, e, chissà, anche il mondo.
Commenti
Posta un commento
Dài pure il tuo contributo