DIAPASON Luglio-Agosto 2018 - Lo Spirito anziché la Forma










I più "anzianotti" fra i lettori ricorderanno le esperienze scolastiche nelle quali l'insegnante dava come compito un tema sull'unione dell'Europa; e su come tale ideale riempiva le pagine, piene di entusiasmo e di speranze per un futuro migliore e più giusto. Sono passati numerosi anni, e oggi l'Europa Unita è una realtà, ma a che spettacolo stiamo assistendo, noi stessi che coltivavamo quelle speranze? Senza entrare nel merito delle cause che provocano le distinzioni e le divisioni, ciò che vediamo è il prevalere degli egoismi nazionali e di parte: ciascun paese agisce all'interno dell'Unione con uno spirito di rivendicazione egoistica, privilegiando il piccolo interesse particolare a scapito di quello generale. È come se in un matrimonio della voce "uniti nella buona e nella cattiva sorte", ognuno dei contraenti prendesse sul serio la parte "buona sorte", ma non volesse saperne di quella relativa alla "cattiva sorte". Quella la lasciasse volentieri all'altro, a chi ne è sottoposto.
Che cosa è successo? Era tutto sbagliato, o solo un'illusione, quell'entusiasmo iniziale, considerato che alla prova dei fatti la situazione non ha retto? Proprio l'esempio del matrimonio ci può dare una chiave di lettura: sappiamo come è ormai luogo comune aspettare la crisi del settimo anno, quando la quadratura saturnina si affaccia sulla relazione. Che cosa pone in evidenza Saturno? Le abitudini, la strutturazione, la cristallizzazione in una forma di tutto quanto era all'inizio un impulso, uno stimolo, un entusiasmo, appunto, che ora sono stati annebbiati e messi in seconda fila.
Qualsiasi processo subisce le stesse dinamiche, e ovviamente anche quelle relative all'unione dell'Europa prima o poi - magari davanti anche a nuove sfide ed esigenze - dovranno essere affrontate. La costruzione dell'Europa Unita si è in effetti molto saturnizzata: regole e regolamenti, ostacoli particolari, compromessi tesi a sfruttare il potere della forma per approfittare di alcune prerogative e tirare l'acqua al proprio mulino, lasciando gli altri a bocca asciutta. Ma non è l'ideale iniziale a poter essere considerato sbagliato, come non è la crisi del settimo anno nel matrimonio a poter abolire l'amore sul quale inizialmente si fondava; l'ideale e l'amore vanno rimessi al loro posto, e bisogna cercare di dare il suo giusto posto all'ostacolante Saturno.
È per questo che nel nostro Centro da sempre cerchiamo di privilegiare l'idea, lo spirito che ne spinse la formazione. I due termini "associazione" e "spirituale" sono in realtà antitetici. Per associazione si intende una struttura ben definita, una cosa cioè che ha una forma; ma la forma (formalità) non è altro che l'ombra dello spirito: essa la abita finché è utile al suo scopo, poi la abbandona. Noi non vogliamo seguire la forma, destinata a degenerare, ma lo spirito, che è  eterno e non conosce limitazioni.

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